Visita guidata all’antica Abbazia di Sant’Ellero di Galeata 

In programma per sabato 31 maggio, concluderà la rassegna Antiche Pievi. A spasso per la Romagna 

Sabato 31 maggio 2025, alle ore 16:00, lo storico dell’arte Marco Vallicelli condurrà una visita guidata all’Abbazia di Sant’Ellero, via Sant’Ellero. Al termine il Trio Iftode, composto da Teddi Iftode, primo violino, Radu Iftode, secondo violino, e Vlad Iftode, tastiere, eseguirà un concerto. All’iniziativa interverrà Francesca Pondini, sindaca di Galeata.
Si tratta del quarto e ultimo appuntamento del ciclo di incontri dedicato alla scoperta delle pievi e di altri antichi luoghi di culto promosso dall’Associazione Culturale Antica Pieve, presieduta da Claudio Guidi. Ai presenti sarà consegnata in omaggio copia della pubblicazione “Antiche Pievi. A spasso per la Romagna. Settima parte” a cura di Marco Vallicelli, Marco Viroli e Gabriele Zelli, foto di Tiziana Catani e Dervis Castellucci.
Partecipazione libera. Per informazioni: Claudio Guidi 3386462755; ass.anticapieve@pec.it.

L’Abbazia di Sant’Ellero è monumento di grande importanza storico-artistica del territorio romagnolo. Come ci racconta la Vita Hilari, fu fondata, verso la fine del V secolo, dallo stesso Ellero, che si era ritirato a vita ascetica nel colle che sovrasta Galeata. È stata uno dei più antichi monasteri del mondo occidentale, fondamentale centro religioso e di cultura medievale; esercitò nel corso dei secoli una grande influenza politica e spirituale sulla valle del Bidente. Oggi del complesso monastico rimane solo la chiesa abbaziale, dove sono tuttora conservate le spoglie mortali del Santo, essendo il monastero andato distrutto per l’abbandono e per i terremoti che hanno colpito l’Alta Valle del Bidente nel corso dei secoli.                                                       
Si trova sulla sommità del colle che domina Galeata, ad un’altezza di circa 200 metri, raggiungibile sia mediante una strada percorribile in automobile sia per un’antica mulattiera. Lungo una delle vie di accesso si trovano le cellette della Via Crucis, erette a cura delle famiglie principali del paese a metà Ottocento. Sulla stessa strada è posizionata una colonnina, in stile bizantino, posta nel luogo del leggendario incontro tra il Santo e l’imperatore Teodorico. Il luogo in cui si trova l’abbazia, circondato da una ricca vegetazione con pini e cipressi, è molto gradevole e permette di vedere la vallata e le montagne dell’Appennino. I lavori per la costruzione dell’abbazia iniziarono nel 497. L’abbazia crebbe di influenza e di potere. In poco tempo, richiamando la presenza di altri monaci, l’eremo subì un primo ampliamento, caratterizzandosi come luogo di culto. La costruzione assunse via via le caratteristiche di una chiesa, erette utilizzando pietra locale e materiale di reimpiego proveniente dalla vicina Mevaniola, una città romana abbandonata probabilmente per via delle incursioni barbariche e oggi ritrovata grazie agli scavi archeologici. A cinquant’anni dalla fondazione a Sant’Ellero esisteva già un monastero che si sviluppò in breve tempo e acquisì sempre maggiore importanza, fino a diventare organo di controllo religioso di circa quaranta parrocchie tra Romagna e Toscana assumendo un considerevole potere economico, giuridico, politico e militare su un vasto territorio. Un luogo, quindi, dalla storia millenaria. 
In tempi più recenti, precisamente nel 1975, il suo territorio è confluito nella Diocesi di Forlì, che nel 1986 è stata fusa con quella di Bertinoro per dare vita alla nuova Diocesi di Forlì-Bertinoro. Negli anni cinquanta del secolo XX, è stata sottoposta a un significativo intervento di restauro promosso dal vescovo di Sansepolcro e abate di Sant’Ellero mons. Domenico Bornigia. Nel mese di maggio la chiesa è meta di un gran numero di pellegrini, che scendono nella cripta per ricevere la benedizione di Ellero, in particolare per la guarigione dal mal di testa.

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