Il Grande Teatro di Lido Adriano debutta il 1 giugno

(ph. Nicola Baldazzi)

RAVENNA. Debutterà il prossimo 1 giugno la terza edizione del Grande Teatro di Lido Adriano, uno dei progetti di teatro comunitario più importanti a livello nazionale.

Un evento che, lungi dall’esaurirsi nelle date di spettacolo, è innanzitutto una sfida a livello sociale: si tratta, infatti, di progettare un lungo percorso di coordinamento artistico per un Coro di 120 partecipanti volontari (cittadini, bambini, anziani, richiedenti asilo), della durata di quasi otto mesi, che include la gestione di laboratori teatrali, musicali, scenografici e costumistici.

A tenere le fila di questo teatro comunitario, realizzato dal Cisim in collaborazione con Ravenna Festival, è un nucleo artistico formato dai direttori Luigi Dadina e Lanfranco Vicari, dal drammaturgo Tahar Lamri e dalla direttrice organizzativa Federica Francesca Vicari. Al loro fianco, nel lungo processo creativo, il musicista ravennate Francesco Giampaoli, il percussionista Enrico Bocchini, gli attori Camilla Berardi, Marco Saccomandi e Marco Montanari di Spazio A, e infine il gruppo informale, nato spontaneamente fra i partecipanti del Coro, della Brigata Artistico Solidale del Grande Teatro.

Come dichiara il regista Luigi Dadina: “Cosa significa fare la regia di un teatro comunitario? Con i musicisti, gli scenografi e i costumisti ci si confronta man mano che il progetto si delinea. Con il drammaturgo il lavorio è continuo; lo stesso avviene con chi condivide con me la direzione artistica del progetto. Ma è soprattutto con il Coro di questa smisurata platea, dai quattro agli ottant’anni, che spendo la parte più grande delle mie energie. Ogni persona possiede la propria aura e io, nel tempo a disposizione, ricerco il modo di entrare in contatto con essa. Questo è il nocciolo da cui scaturisce il lavoro comune.”

“In questo teatro che, per la varietà di discipline coinvolte, ricorda molto l’hip hop, crediamo ci sia il seme dell’agire artistico e politico del Cisim”, aggiunge Lanfranco Vicari. “In un momento così complesso e nuvoloso per questo Paese e per il mondo intero, noi per primi abbiamo il bisogno famelico di respirare l’ossigeno che si sprigiona nel Grande Teatro”.

Anche quest’anno, com’era già avvenuto nelle due scorse edizioni del Grande Teatro, si continua a guardare alla sapienza orientale. Il testo portato in scena è la Bhagavadgita, uno dei testi sacri più importanti della tradizione induista, parte del lunghissimo poema epico Mahabharata. In un lungo dialogo tra un dio, Krishna, e un guerriero, Arjuna, il testo riflette sulla guerra, sulla responsabilità, sui destini di un popolo.

Una scelta che, se si pensa alla contemporaneità, non avviene casualmente, come spiega il drammaturgo Tahar Lamri: “La Bhagavadgita affronta questioni esistenziali eterne come il dovere, l’azione giusta, il rapporto tra individuo e universo: temi che rimangono incredibilmente rilevanti nella nostra epoca di incertezza e rapidi cambiamenti. Il dialogo tra Krishna e Arjuna sul campo di battaglia rappresenta perfettamente il conflitto interiore che molti sperimentano oggi: come agire con saggezza in un mondo complesso? Come conciliare responsabilità personali e collettive?”

Accanto alla riflessione filosofica, come da tradizione, è la componente musicale a svolgere un ruolo fondamentale nella messa in scena. Nelle musiche, composte e dirette da Francesco Giampaoli, riverberano sonorità e timbri tipici della tradizione indiana. “Scrivere e suonare le musiche del Grande Teatro”, spiega Giampaoli, “rappresenta sempre un grande viaggio. All’inizio, cerco di cogliere i tratti distintivi di un linguaggio musicale distante dal nostro; una volta assimilato, inizio a comporre cercando di unire questi nuovi elementi con tutto quello che la mia vita musicale mi ha fatto conoscere. Quest’anno siamo in India: dal punto di vista musicale gli elementi saranno volutamente più stratificati e mescolati, un po’ come succede con le tradizioni culinarie delle grandi metropoli.”

Il Grande Teatro di Lido Adriano è un progetto che accoglie in sé non soltanto persone dalle provenienze diverse, ma anche tanti professionisti, dalle discipline musicali all’arte visiva, grazie ai contributi scenografici di Nicola Montalbini, artista, e di Silvia Montanari, illustratrice.

Un impegno produttivo importante, in cui il Ravenna Festival ha creduto e scommesso fin dall’inizio. “In questi tempi”, afferma Franco Masotti, direttore artistico del Ravenna Festival, “si avverte sempre di più l’esigenza di farsi comunità, di intessere rapporti empatici e solidali tra persone, e l’arte offre un’occasione straordinaria per farlo, attraverso la ricerca condivisa della bellezza. Il Grande Teatro di Lido Adriano offre la possibilità di vivere un’esperienza profonda e appagante rispondendo a questa necessità”.

INFO E PRENOTAZIONI BIGLIETTI

Date: domenica 1, lunedì 2, venerdì 6, sabato 7, domenica 8 giugno, ore 20 – CISIM, Viale Parini 48, Lido Adriano, Ravenna

Posto unico non numerato: 10 euro

Biglietti acquistabili online al link: https://www.ravennafestival.org/events/bhagavadgita/

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