Palestrina e Pärt a confronto a San Vitale

The Tallis Scholars (ph. Luca Concas)

RAVENNA. Come si celebrano i cinquecento anni della nascita di un compositore come Giovanni Pierluigi da Palestrina, capace di influenzare alcuni dei giganti dei secoli successivi, da Händel a Beethoven, e segnare indelebilmente le rotte della musica sacra?

La risposta che vede il ritorno dei Tallis Scholars a Ravenna Festival è: mettendo Palestrina a stretto confronto con Arvo Pärt (che compie invece novant’anni). Domenica 1 giugno, alle 21.30 nella Basilica di San Vitale, la leggendaria qualità interpretativa dei Tallis, guidati da Peter Phillips, è al servizio di opere esemplari – la Missa brevis, in cui l’equilibrio del contrappunto si alterna a oasi di cristallina omofonia, le toccanti Lamentazioni del Sabato Santo o Surge, illuminare, Jerusalem, fra i mottetti che avrebbero poi influenzato i “doppi cori” dei compositori a venire. E ancora: il Nunc dimittis proposto anche nella tecnica “tintinnabuli” di Pärt, il cui Da pacem recupera invece lo stile dei mottetti rinascimentali. Suggestivo ponte tra passato e futuro è l’omaggio alla città di Reykjavík, committente dell’opera Which Was the Son…; la genealogia di Gesù (secondo Luca) era infatti destinata a un coro di giovani di tutte le capitali della cultura europee.

Il primo concerto di musica sacra di questa XXXVI edizione di Ravenna Festival, è l’occasione per aprire il ciclo di incontri a ingresso libero Giubileo 2025: la speranza nelle sfide del presente. Sabato 31 maggio, alle 18 nella Sala dantesca della Biblioteca Classense, Padre Mauro-Giuseppe Lepori, Abate Generale dell’Ordine Cistercense, propone una riflessione dal titolo Se la bellezza salverà il mondo, chi salverà la bellezza

I Tallis Scholars sono protagonisti anche del primo appuntamento di In templo Domini, il percorso di liturgie nelle basiliche che quest’anno si svolge interamente nella più antica basilica giubilare della città, ovvero Sant’Apollinare in Classe. Domenica 1 giugno alle 11, per la liturgia dell’Ascensione, i Tallis propongono musiche di Charles Villiers Stanford, Thomas Tallis e Cristobal de Morales; a celebrare sarà Padre Mauro-Giuseppe Lepori.

Pur separati da secoli di storia della musica, Palestrina e Pärt intrecciano un sorprendente dialogo attraverso l’eccellente medium dei Tallis Scholars. Da un lato, Palestrina costruisce le sue composizioni sul ricco tessuto della polifonia: nel mottetto Surge illuminare Jerusalem, per esempio, l’uso di otto voci divise in doppio coro dona particolare lucentezza, mentre le Lamentazioni impiegano fino a sei voci per trasmettere il dolore e la speranza del testo. Pärt trasforma antiche forme sacre in paesaggi sonori essenziali e meditativi. Nel Da pacem Domine riprende un canto gregoriano omonimo, affidando però alla voce del soprano, e talvolta a quella del tenore, la sua tipica “tintinnabulazione”, cioè l’uso delle note dell’accordo come un tintinnio di campana. Il confronto più immediato emerge nel Nunc dimittis: Palestrina ne offre una versione a otto voci, basata sull’alternanza tra due cori che declamano la preghiera di Simeone; Pärt (2001) adatta lo stesso testo a quattro parti, ma spesso suddivise ulteriormente, creando un’atmosfera sospesa e rarefatta. Infine, conWhich Was the Son… il compositore estone fa del coro uno strumento per ripercorrere a ritroso la genealogia di Gesù, fra dissonanze e sospensioni armoniche.

Grazie a un meticoloso e quotidiano lavoro sull’intonazione e sulla fusione timbrica delle voci, i Tallis Scholars hanno saputo creare una purezza e una chiarezza di suono assolute. Dal 1973 tengono una media di 70 concerti l’anno in auditorium, chiese, festival e teatri d’Europa, dagli Stati Uniti all’Australia fino al Giappone. L’insuperabile nitore sonoro li ha portati a cantare sotto gli affreschi restaurati di Michelangelo nella Cappella Sistina. Ormai incalcolabile il numero delle loro incisioni, molte delle quali hanno ricevuto prestigiosi premi. L’attuale formazione si compone di dieci cantanti, tutti selezionati personalmente da Peter Phillips, che li guida fin dalla fondazione (quando aveva appena vent’anni).

L’omaggio a Palestrina nella Basilica di San Vitale continua domenica 8 giugno con il concerto degli Odhecaton, che riunisce sotto la direzione di Paolo Da Col alcune delle migliori voci maschili italiane specializzate in musica rinascimentale e preclassica – in questo caso mottetti di Palestrina sono accostati alla Messa “a Palestrina” di Scarlatti.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti concerto: posto unico non numerato 30 Euro (ridotto 26); under 18 5 Euro

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