Nerval Teatro, “Finale di partita” a Ravenna Festival

(ph. Marco Parollo)

RAVENNA. Dal suo debutto nel 1957 al Royal Court Theatre di Londra, Finale di partita è diventato uno dei lavori più rappresentati del drammaturgo irlandese Samuel Beckett, forse l’ultimo dei grandi modernisti e sicuramente uno dei numi tutelari del teatro dell’assurdo.

Quasi settant’anni più tardi, cos’ha ancora da dirci Finale di partita? L’onere e onore di rispondere ricade su Nerval Teatro, che martedì 1 e mercoledì 2 luglio, alle 21 alle Artificerie Almagià, propone il capolavoro beckettiano nel testo integrale tradotto da Carlo Fruttero. Da anni la compagnia di Maurizio Lupinelli e Elisa Pol attraversa la drammaturgia di Beckett con gli interpreti diversamente abili del Laboratorio Permanente a Rosignano Marittimo e a Ravenna, tra Tirreno e Adriatico. In scena lo stesso Lupinelli, che ne è anche regista, Barbara Caviglia, Carlo De Leonardo e Matteo Salza. Lo spettacolo sarà accessibile anche a persone sorde grazie alla traduzione in Lingua dei Segni, realizzata in collaborazione con Ente Nazionale Sordi di Ravenna.

Quattro personaggi: due uomini, Hamm e Clov, e gli anziani genitori del primo, Nagg e Nell. Costretti a vivere in una sorta di bunker, poiché l’ambiente esterno pare essere andato distrutto a causa di una qualche non ben identificata catastrofe. Ciascuno dei personaggi è affetto da patologie che, in qualche misura, rendono difficile la sua esistenza. Nagg e Nell, ad esempio, sono senza gambe e vivono dentro bidoni della spazzatura. Hamm, costretto su una sedia a rotelle, è cieco e infermo, mentre Clov non può sedersi ed è costretto a rimanere sempre in piedi. Gli assurdi dialoghi evocano un passato ormai lontano, quando l’ambiente esterno non era così ostile come è in quel momento – una vita di gran lunga migliore rispetto all’esistenza nel bunker. A ben vedere, anzi, quella in scena è una sorta di non-vita, scandita da ritmi e rituali sempre uguali a se stessi, senza alcun significato. Finché la situazione non raggiunge un punto di rottura: Clov si mostra intenzionato ad abbandonare il bunker, lasciando solo Hamm, il quale nel frattempo ha perso entrambi i genitori, senza tuttavia soffrirne. Dal canto proprio, Hamm sembra accettare con totale indifferenza la dipartita di Clov, come se anche questa faccia inevitabilmente parte del “gioco” della vita.

Da oltre dieci anni, Nerval Teatro si misura con la drammaturgia di Beckett con il gruppo di attori e attrici diversamente abili del Laboratorio Permanente di Rosignano Marittimo e più recentemente con il gruppo ravennate, dal primo spettacolo Attraversamenti (2015) fino a Winnie (2017), Sinfonia Beckettiana (2018) e La buca (2023): questi allestimenti hanno messo in evidenza quanto questi attori fossero perfetti nelle drammaturgie di Beckett, nello stare sulla scena coi i loro corpi e gli sguardi stralunati, l’ironia e il divertimento del gioco. Dal loro punto di vista l’agire scenico è come un gioco: possono ripetere tante volte la stessa scena come fosse la prima volta; una dimensione ideale per lo sviluppo della drammaturgia di Beckett.

Compagnia fondata da Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol nel 2007, Nerval Teatro si occupa di ricerca teatrale orientata ad indagare il ruolo sociale e relazionale dell’arte. Dal 2007 ha avviato un’intensa condivisione progettuale con il centro teatrale toscano Armunia, dove ha residenza creativa. Con il sostegno della Regione Toscana, in collaborazione con Armunia e la Cooperativa Sociale Nuovo Futuro, la compagnia ha realizzato il Laboratorio Permanente con persone diversamente abili del comune di Rosignano Marittimo. Fra i lavori realizzati: Amleto! Ovvero l’incontro mancato (2009), Che cosa sono le nuvole (2012 Progetto Pasolini), i già citati titoli beckettiani tra 2015 e 2018, DOPPELGÄNGER/Chi incontra il suo doppio, muore (2021 con la Compagnia Abbondanza Bertoni e vincitore del Premio Ubu 2021 per la Danza). Nel 2019, grazie al sostegno dell’Assessorato ai servizi sociali, è stato trasferito nel Comune di Ravenna, coinvolgendo cooperative sociali del territorio (La Pieve, Selenia e San Vitale). È nato così il Laboratorio Permanente “Il teatro è differenza” che nel 2023 ha debuttato con lo spettacolo Marat/Sade: le due rivoluzioni, in scena anche a Ravenna Festival.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

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