Sono molti i motivi per fare una visita a Bologna. Il panino con la mortadella è uno di quelli. Se poi si sceglie “Pigro mortadelleria” è ancora meglio. La gastronomia è uno dei punti di forza di Bologna. Fra i piatti tipici c’è solo l’ imbarazzo della scelta. A partire dagli iconici tortellini. Ma, per restare sui primi, si può optare per le tagliatelle al ragù oppure per le lasagne. Il secondo forse più identitario è la cotoletta alla bolognese (o petroniana), buona, ma non proprio leggera. Gettonatissimo il bollito (ottimo quello del Diana), che oltre ad essere accompagnato dall’ immancabile salsa verde può essere abbinato al friggione bolognese, salsa di cipolla e pomodoro che deve sobbollire all’ infinito, ma che regala sapori e sentori impagabili. Ci sono poi le crescentine (o tigelle) da servire con affettati e formaggi, oltre alla mortadella. Il dolce tipico invece è la zuppa inglese.
Ma è fuori di dubbio che il simbolo sia la mortadella che è nata proprio nel capoluogo dell’ Emilia Romagna. Nel 1661 venne riconosciuta l’unicità e l’esclusività del prodotto e della città di Bologna, grazie al cardinale Farnese che emise un bando che codificava la produzione della mortadella fornendo uno dei primi esempi di disciplinare simile a quelli attuali delle denominazioni a marchio Dop e IGP.

Può essere mangiata in tutti i modi, ma quello migliore è il panino. E per questo a Bologna c’è un posto iconico: Pigro Mortadelleria. È in piazza Maggiore, di fianco alla basilica di San Petronio.
È una delle botteghe più mitiche del centro città Tutto grazie al proprietario che è un vero e proprio personaggio. Per frequentarlo, oltre a sperare che sia aperto, bisogna sposare la sua filosofia. Perciò, se cercate qualcosa di economico, comodo e serio andate da un’altra parte, ma ve ne pentirete.
Lo spazio è ridotto, non c’è il bagno e all’ esterno ci sono pochissime sedie e nemmeno troppo comode. Ma la proposta è eccezionale. La mortadella è di prima qualità, il pane croccante e leggermente riscaldato. Se poi decidete di berci una bollicina andrete in sollucchero. La proposta è di primissima qualità: si beve solo millesimato.

Non è un locale per turisti anche se, anche per la vicinanza con piazza Maggiore, sono in moltissimi quelli che lo frequentano. Il cliente classico però è bolognese (tutti, più o meno, ci passano) o l’emiliano romagnolo che fa una puntata a Bologna. Persone che sanno cosa li aspetta sotto tutti i punti di vista: qualità, prezzo e caratteristiche. Come sono consapevoli che se il gestore sta fumando per essere serviti bisognerà aspettare che finisca la sigaretta. Perché la parola d’ordine è: non fatemi fretta.